Gameplay, ovvero l'aspetto predominante di questo genere
Diversamente da Skyrim, in questo caso sono state aggiunte delle notevolissime possibilità:
- creazione e personalizzazione di un intero insediamento, in ognuna delle location predisposte (più di una dozzina, a cui si aggiungono le città già esistenti)
- personalizzazione delle armi, delle corazze, delle pozioni, del munizionamento
- potenziamento del personaggio mediante un nuovo sistema con abilità sequenziali, molto curate e dal notevole impatto e personalizzazione
- possibilità di avere dei compagni di viaggio diversi e speciali, oltre 7/8
- incredibile numero, e profondità, delle quest
Ogni oggetto del gioco ha un senso, la quasi totalità degli elementi visibili negli insediamenti, e degli oggetti di piccole dimensioni sul territorio. Il sistema di creazione e di modifica degli elementi, con la possibilità di riciclare addirittura gli stessi negli elementi di base, aggiunge una profondità senza paragoni rispetto a quanto visto fin d’ora in questa tipologia di giochi. E’un mondo molto vasto, poiché le dimensioni del mondo di gioco sono estremamente elevate, ma soprattutto vario, ed è questa la cosa importante.
Se da una parte il comparto grafico non ha subito rivoluzioni, o incrementi mirabolanti, è il gameplay stesso ad aver subito gran parte delle modifiche, che ora analizzeremo. Partendo dai combattimenti, non è più possibile impugnare armi diverse nelle due mani o ovviamente lanciare magie (combinandole come in Skyrim), ma è possibile ovviamente parare i colpi ed attaccare a corto raggio con baionette e fucili, o martelli, coltelli, motoseghe o martelli con propulsori ! E’ possibile sbilanciare l'avversario mediante il fuoco di armi, ma non è possibile caricare o attaccare con scudi, come in passato. In sostanza si è scelto di dare maggiore importanza ai combattimenti a distanza, che a contatto diretto. E’comprensibile, anche se ovviamente si perde profondità. Nel complesso l’esperienza di gioco, sia in prima persona e sia in terza, è decisamente coinvolgente, anche senza queste vecchie metodologie, soprattutto per via della presenza dello S.P.A.V. ovvero di un sistema intelligente di combattimento mediante il nostro Pip-Boy, che permetterà di rallentare enormemente il tempo e puntare a parti vitali dei nemici, utilizzando i punti azione.
Insomma, meccaniche identiche a Fallout3, che non stiamo a ripetere inutilmente.
Ci sono ora degli elementi caratteristici tra cui forza, carisma, fortuna e agilità, per dirne alcuni, a cui seguono specializzazioni secondarie in base al livello raggiunto dai caratteri primari. Sono moltissimi, di seguito una lista:
Per ogni “Perk”, o specializzazione, ci saranno incentivi correlati al potenziamento, fornendo nuove abilità e benefici peculiari (anche sui-generis), quali ad esempio danni maggiori oppure un incremento percentuale nella riuscita di animazioni istantanee di uccisione. Insomma, tutto questo permetterà di migliorare notevolmente i combattimenti, rendendoli più interessanti, fluidi e vari. In termini di animazioni, siamo sugli stelli livelli di Skyrim, se non forse poco meno. Il motore grafico essendo lo stesso, è difficilmente rivoluzionabile, ma indubbiamente gradevole. Ricordiamoci che è sempre un gioco, e per quanto realistico, deve permettere il godimento di una esperienza videoludica, non frustrazione. Ogni livello ad esempio termina con un BOSS, e ciò significa che quest’ultimo rilascerà degli armamenti o delle componenti speciali, marchiate con una stella al lato dell’inventario. La gestione di quest’ultimo nel complesso è valida, anche se dipende dal numero di oggetti in possesso, e potrebbe essere caotica nel lungo termine. Poco male, esistono i mod, e Skyrim è stato appunto rivoluzionato in passato. Diversamente da Skyrim, in cui dopo la scelta del personaggio non era più possibile cambiarlo, in questo caso potremmo farlo mediante chirurgia plastica, in un negozio nella città, al centro della mappa, chiamata Diamond City.
EASTER EGGS:
Eh si, ci sono anche dei minigiochi, tra cui Missle Command, e Grognak Il barbaro (Questúltimo è nache molto carino, curato, e longevo !)